Domenica 12 gennaio 2025 ha avuto luogo a Trieste un evento commemorativo per i vent'anni di costituzione dell'Iwama Budo Kai a.s.d., associazione sportiva dilettantistica nata il 14 gennaio 2005 nel capoluogo giuliano per promuovere e diffondere l'Aikido Tradizionale della Scuola di Iwama - Dentō Iwama Ryu Aikidō, aderente sin da subito all'allora neonata Iwama Shin Shin Aiki Shurenkai, organizzazione internazionale guidata da Saito Hitohira Kaicho.
Per l'occasione Enrico Neami sensei - responsabile dell'Aiki Shuren Dojo Trieste e presidente dell'Iwama Budo Kai a.s.d. - ha guidato uno special keiko (allenamento straordinario) nella sala parrocchiale Maria Madonna del Mare di via don Sturzo 4 a Trieste, cui sono seguiti una breve cerimonia di Kagami Biraki (cerimonia beneaugurale d'inizio anno) ed un Embukai (dimostrazione degli allievi del dojo) aperto al pubblico; l'appuntamento faceva parte del programma ufficiale di celebrazioni del ventennale dell'associazione triestina [info].
ll Kagami biraki (鏡開き letteralmente "apertura dello specchio") è una cerimonia giapponese che si celebra l'11 gennaio, o nella più prossima data disponibile; nel corso della semplice cerimonia si rompe un kagami mochi (tradizionale dolcetto di riso) oppure si apre una confezione di sakè.
La cerimonia ha luogo in occasioni quali matrimoni, eventi sportivi, inaugurazioni o qualunque evento che valga la pena essere celebrato. Durante le festività precedenti il capodanno, una coppia di dolcetti mochi ridotti (detti appunto kagami mochi) – uno più grande dell'altro – viene poggiata su un mobiletto e poi collocata su un altare Shintō o buddista o su un tokonoma, come offerta agli dei in visita. Il mochi ornamentale è poi rimosso l'11 gennaio e viene spezzato in più frammenti prima di essere mangiato.
A quel punto, il kagami mochi è già alquanto fragile e sulla superficie possono essere presenti crepe. Il mochi non viene mai tagliato col coltello, perché tagliare è un gesto negativo (è associato al taglio dei legami tra le persone) ed è invece solitamente rotto con un colpo di mano o con un piccolo martello.
Molti dojo celebrano il rito del Kagami biraki per ricordare la loro prima sessione dall'allenamento dopo il Capodanno; in questo caso la cerimonia ha assunto un valore beneaugurale per l'incipiente nuovo anno 2025 di pratica ma, anche, per l'entrante nuovo ventennio di vita dell'associazione.
Nel corso della mattinata gli allievi dell'Aiki Shuren Dojo Trieste si erano prodigati per allestire opportunamente la bella sala di via don Sturzo, per la concessione e l'utilizzo della quale va ringraziato il parroco don Valerio Muschi, la signora Valentina della segreteria oratorio e tutto lo staff MdM della parrocchia Maria Madonna del Mare.
La pausa pranzo durante le operazioni di trasferimento dei tatami e del materiale dalla sede di pratica presso l'Olimpic Club si è peraltro trasformata in una piacevolissima occasione conviviale che ha visto coinvolti quasi tutti i membri del dojo presso la locale pizzeria Al Campanon.
Alle ore 15 ha avuto inizio lo Special Keiko (ovvero la seduta di pratica straordinaria) guidato da Enrico Neami dojocho: una sessione è stata dedicata all'Aikiken - la spada dell'Aikido - ed una al taijutsu - le tecniche a mano nuda dell'Aikido; nel corso del keiko sono stati praticati i suburi di ken ed il kimusubi no tachi e, quindi, tai no henko, morotedori kokyu-ho e varie forme di kokyunage.
Oltre alla quasi totalità degli attuali praticanti dell'Aiki Shuren Dojo Trieste - il vicepresidente dell'associazione Paolo Bertocchi era impossibilitato causa malattia -, erano presenti sul tatami anche due storici praticanti e graditissimi ospiti: Stefano Favero e Stefano Furlani sensei della scuola Shumeikai Italia.
L'intera sessione dello Special Keiko ed il successivo Embukai sono state fotodocumentate da Martina Neami, fotografo d'eccezione, che per l'occasione vestiva la storica polo Iwama Budo Kai - Shin Shin Iwama Juku realizzata come maglietta sociale nel 2005-2006.
Tutte le immagini pubblicate in questo articolo sono scatti istantanei della Neami, tranne la foto dell'interessata qui accanto e uno scatto della dimostrazione di Enrico Neami (in suwariwaza) per il quale si ringrazia Alessio Mereu.
Al termine dello Special Keiko ciascuno dei partecipanti ha ricevuto uno specifico attestato di partecipazione appositamente realizzato, marcato peraltro sul retro anche con uno speciale timbro-annullo commemorativo ad inchiostro, realizzato in occasione del Ventennale 2005-2025.
Al termine dello Special Keiko, dopo l'afflusso in sala del pubblico e degli ospiti, ha avuto luogo l'Embukai, ovvero la dimostrazione pubblica.
L'Embukai (演武会) è, come noto, una forma di dimostrazione che affonda le proprie radici nel Giappone antico e prevede che ciascuno dei praticanti, in ordine gerarchico decrescente (iniziando cioè dai principianti e terminando con gli esperti), presenti una o un paio di tecniche a propria scelta a scopo dimostrativo.
Lo scopo della dimostrazione non è tanto quello di mostrare movimenti roboanti o stupefacenti, quanto quello di presentare (e rappresentare in qualche modo) il proprio livello di pratica quotidiana nel dojo.
Il fine dell'Embukai quindi - che nel passato più antico rappresentava una sorta di offerta rituale ai Kami del dojo e dell'arte marziale - non consiste in una celebrazione del singolo (e delle sue capacità marziali) per mezzo delle tecniche apprese quanto, viceversa, è un tributo concreto alla Via (in questo caso all'Aikido) per il tramite dei gesti tecnici dei singoli praticanti.
In ordine di grado decrescente, quindi, ciascuno dei praticanti presenti ha proposto la propria esecuzione tecnica, offrendola al numeroso pubblico composto da parenti, ospiti, insegnanti di scuole marziali amiche ed ex praticanti dell'Aiki Shuren Dojo Trieste.
Una particolare menzione va a Filippo san, il più giovane e più recente allievo arrivato all'Aiki Shuren Dojo Trieste che ha presentato in pubblico katatedori tai no henko e shomenuchi dai ikkyo.
Un ringraziamento particolare agli ospiti Stefano e Stefano sensei che, oltre ad aver partecipato allo Special Keiko, hanno voluto anche prendere parte all'Embukai commemorativo.
Al termine dell'Embukai il presidente dell'Iwama Budo Kai a.s.d., maestro Enrico Neami, ha brevemente ricordato la storia e la nascita dell'associazione vent'anni fa ed ha ringraziato personalmente gli ex allievi e gli ospiti presenti.
Tra gli altri erano graditissimi ospiti in sala Alex Geretto sensei, fondatore del Kokorozashi, Karate for MMA e direttore tecnico del Karate Kokorozashi per la F.I.K.; il maestro Annette Smart, notissima insegnante di Yoga a Trieste e traghettatrice del Kalari Yoga nel capoluogo regionale; Gabriella Sterni, presidente del Kokorozashi a.s.d. - Arti Marziali e Benessere di Trieste.
Tra gli ex allievi dell'Aiki Shuren Dojo Trieste - che tutti vanno ringraziati per aver voluto trovare il tempo di presenziare - c'erano, in ordine sparso: Laurent, Guido, Paola, Claudio, Simon, Alessio, Elena e Mattia.
Dei soci fondatori dell'associazione erano presenti, oltre a Enrico Neami, Laurent Pasticier, Stefano Favero e Lisa Parussini.
Un particolare ringraziamento per l'organizzazione, l'allestimento e la cura dell'evento va a Silvia D'Arrigo, segretario dell'Iwama Budo Kai a.s.d., e, anche per il supporto logistico sostanziale, a Pier Paolo Cuschie, responsabile safeguarding dell'Iwama Budo Kai a.s.d.
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